Lago di Carezza, un gioiello incastonato nella natura

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Lago di Carezza - Alto Adige
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Cari traveller,

oggi vi voglio parlare del lago di Carezza, anche conosciuto come “Lec de Ercaboan” cioè “lago dell’arcobaleno”.
Io l’ho visitato in estate e credo sia il periodo migliore per godersi questi meravigliosi colori, ma sono sicura che anche l’inverno sia molto suggestivo. Le sue acque cristalline sono esaltate dalle montagne circostanti, che lo valorizzano e proteggono come un gioiello.

Un’amica mi aveva parlato di questo lago e della sua storia e la cosa mi ha affascinato ed incuriosito. Ho preso quindi i miei scarponcini da montagna, lo zaino e siamo partiti.
Siamo arrivati circa alle 12.00 e al nostro arrivo abbiamo trovato il parcheggio pieno di macchine. Abbiamo quindi deciso di riprovare pomeriggio così magari c’era meno gente e così è stato. Abbiamo parcheggiato, percorso il sottopasso/tunnel  artificiale e siamo arrivati al lago e.. che meraviglia!!
Allora è vero che l’acqua è cristallina e le montagne incorniciano il lago come in una cartolina!!
Vicino all’entrata trovate una terrazza panoramica in legno dove potete sedervi o scattare qualche fotografia.
Per godervi al meglio questo lago alpino vi consiglio di percorrerne il perimetro delimitato da una staccionata di legno. Questa impedisce anche l’accesso alle sponde del lago ma non temete: non vi impedirà di godervi tutta la sua bellezza.

INDICAZIONI STRADALI

Percorrendo la SS241, “strada delle Dolomiti” o “strada della Val d’Ega”, nel Comune di Nova Levante a 1.530 m di altezza, incastonato tra le Dolomiti del Latemar e del Catinaccio scopriamo questo lago incantato.

PARCHEGGI

Appena arrivate trovate un parcheggio sterrato a pagamento (1 euro l’ora) dove lasciare la macchina, un centro turistico ed un bar. Purtroppo il parcheggio non è molto grande quindi vi consiglio di arrivare presto.

CURIOSITÀ DEL LAGO

Il Lago misura 300 metri in lunghezza e 130 in larghezza, per una profondità massima di 22 metri. Non ci sono immissari visibili in quanto il lago viene alimentato da sorgenti sotterranee che portano l’acqua dalle cime del Latemar.

Per i suoi colori viene chiamato anche Lago dell’Arcobaleno. Secondo la leggenda, il mago Masarè si innamorò di una sirenetta che viveva nel lago. Per conquistarla, la strega Lanwerda gli consigliò di travestirsi da venditore di gioielli con i quali creare un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar. Il mago felice ascoltò il suggerimento, ma dimenticò di travestirsi. La sirenetta lo vide e da quel momento scomparì nel lago. Infuriato, il mago mandò in mille pezzi i gioielli e l’arcobaleno, che finirono in fondo al lago colorandolo per sempre.

Ve lo mostro:

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